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Recensione DevilMayCry 4

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Messaggio Da Murys Dom Giu 28, 2009 10:42 am

Recensione DevilMayCry 4 Nero10

Doveva essere l'ennesimo spin-off della saga horror per eccellenza (parliamo ovviamente di Resident Evil), è finito invece con il diventare uno dei maggiori punti di riferimento del genere Hack & Slash. Parliamo ovviamente di Devil May Cry, serie nata quasi per caso nel lontano 2001 e diventata in appena cinque anni uno dei franchise più seguiti, e redditizi, della storia contemporanea del mondo dei videogames. Il recente salto generazionale di console ed il passaggio dell'opera al multi piattaforma rappresentava un banco di prova piuttosto importante per la serie made in Capcom, attesa alla conferma tanto dagli esigenti utenti PS3, alla ricerca di un titolo di spessore in grado di raccogliere il testimone lasciato da Playstation 2, che soprattutto da quelli di sponda Microsoft, “ammessi” per la prima volta a mettere le mani su uno degli smash hit più importanti della scorsa generazione. E Capcom non ha assolutamente deluso le attese, presentando un gioco più che all'altezza delle migliori produzioni disponibili tanto su PS3 che su Xbox 360 nonché fedele alla fama che contraddistingue la serie per oltre un lustro.

Un po' di storia
Dopo tre episodi (quattro considerando DMC 3: Special Edition) tutti dedicati alla genesi del figlio di Sparda, il team di sviluppo ha ben pensato che fosse giunto il momento di dare una bella rinfrescata alla serie, e di focalizzare l'attenzione su un nuovo protagonista -Nero- in grado di non far rimpiangere il passaggio di Dante al ruolo di comprimario.
Personaggio cupo ed introverso, “equipaggiato” di un braccio mostruoso (lo stesso che tenta di nascondere attraverso una benda) che ne identifica la natura semi-demoniaca, Nero è un ragazzo poco incline alla disciplina dell'Ordine della Spada (setta fedele al credo di Sparda), preoccupato più per la sicurezza della giovane Kyrie che non delle necessità dell'esercito deputato alla difesa della tranquilla città di Fortuna.
Il profondo legame con il fratello di Kyrie, Creedo (Generale Supremo dei Sacri Cavalieri incaricati della protezione della città) spinge tuttavia il giovane protagonista a collaborare attivamente alla salvaguardia di Fortuna, mentre il profondo rispetto per valori come la libertà e la vita stessa gli impone di difendere gli stessi ideali di giustizia e lealtà a cui sembra rispondere anche il vecchio saggio dell'Ordine, Sanctus.
L'arrivo di Dante in città ed il successivo assassinio di Sanctus, il faccia a faccia con lo stesso figlio di Sparda, ma soprattutto il rapimento di Kyrie ad opera di Agnus (l'unico autorizzato per conto dell'Ordine all'uso dell'alchimia), rivelerà ben presto al giovane protagonista che nulla in realtà è come sembra, e che dietro l'apparente saggezza della guida spirituale a capo dell'Ordine (tornata in vita grazie al potere demoniaco accumulato in segreto negli anni) si cela in realtà la bramosia di un uomo intenzionato a ricomporre la spada Yamato appartenuta al defunto Vergil (la cui somiglianza con Nero appare addirittura imbarazzante), e con essa il potere sulle porte dell'inferno.

Così uguali così diversi
L'introduzione di Nero nel ruolo di protagonista ha il merito di apportare interessanti variazioni al tema pur senza stravolgere l'impostazione di gioco alla base della serie. Esattamente come il ben più famoso Dante, anche Nero dispone infatti di una tecnica di combattimento che prevede l'uso combinato di una spada (Red Queen) e di un'unica pistola (Blue Rose) dalle caratteristiche più uniche che rare, così come della possibilità di trasformarsi in un demone completo (per un limitatissimo periodo di tempo) in grado sia di incrementare la ferocia dei propri attacchi che di rigenerare parte della energia vitale dispersa in battaglia. Venendo alle novità, del tutto inedita è invece la possibilità per il protagonista di usufruire della forza e dell'estensione demoniaca del Devil Bringer (questo il nome del braccio demoniaco di Nero), espediente questo che consentirà non solo di afferrare i nemici anche dalla media-lunga distanza (garantendo così un approccio non più circoscritto al solo combattimento corpo a corpo), ma anche di variare la qualità e l'intensità degli attacchi, effettuare schivate e contrattacchi, nonché balzare da una parte all'altra dello schermo utilizzandolo come un vero e proprio rampino. L'introduzione del Devil Bringer rappresenta di fatto la novità più interessante di Devil May Cry 4, visto che da un suo corretto uso dipenderà anche l'avanzamento lungo i 20 livelli disponibili nel gioco. Non mancheranno, infatti, sezioni ad hoc in cui sarà necessario oltrepassare ostacoli più o meno naturali potendo contare unicamente sulla possibilità del protagonista di “appendersi” ai diversi bersagli luminosi reperibili lungo la location, così come aree apparentemente impraticabili il cui accesso potrò essere “liberato” tramite il lancio di oggetti di peso e dimensioni che solo il Devil Bringer sarà in grado di gestire. In determinate occasioni, gli stessi elementi consentiranno poi di ottenere bonus e sbloccabili altrimenti impossibili da raggiungere, mentre in caso di necessità alcuni di essi potranno essere infine utilizzati anche come veri e propri strumenti di offesa.

Come per i precedenti episodi, ciascuna delle abilità sopraccitate potranno essere ovviamente migliorate (o ampliate di numero) in corso d'opera barattando le Sfere Rosse e le Anime raccolte nel corso del gioco con oggetti e/o potenziamenti di ogni genere, azione questa che potrà essere effettuata più specificatamente sia attraverso l'apposita opzione potenziamento precedente il livello che tramite le statue del tempo disseminate lungo il percorso.

E Dante?
La notizia è ormai nota da tempo, ma ci pareva comunque opportuno aprire un capitolo dedicato unicamente alla vera star della serie. Stiamo ovviamente parlando di Dante, la cui presenza in Devil May Cry 4 va ben oltre la semplice apparizione. L'evoluzione della trama darà infatti modo al giocatore di prendere il controllo del figlio di Sparda per buona parte dell'avventura, e di condurlo a ritroso per le strade della città di Fortuna fino allo scontro ultimo con il Salvatore.

Rispetto a quanto visto nei precedenti capitoli della stessa serie, Dante sarà in grado di utilizzare fin da subito i quattro stili di combattimento ammirati in DMC3 (Gunslinger, Trickster, Sword Master e Royal Guard), con la differenza che potranno essere richiamati in qualunque momento tramite la semplice pressione di uno dei tasti facenti parte il D-Pad. L'interscambiabilità dello stile di combattimento non sarà comunque l'unica novità a disposizione di Dante, visto che potrà altresì contare su una nuova serie di armi ad alto tasso distruttivo (una su tutti la mitica valigetta di Pandora) in grado di ampliare a dismisura le possibilità di offesa del “vecchio” protagonista.

Dal punto di vista del gameplay
Non sempre rinnovare significa necessariamente incontrare il favore del pubblico. Partendo da questo presupposto bene ha fatto il team di sviluppo ad evitare inutili digressioni o pericolose variazioni al tema, badando piuttosto ad offrire quello che in realtà i fun di Dante chiedevano. Devil May Cry 4 rispetta i canoni che hanno reso celebre la serie, con l'ago della bilancia spostato dunque più sul fattore action che non su quello esplorativo. Non mancheranno comunque livelli un po' più impegnativi del solito dove saranno necessari un certo colpo d'occhio, buona memoria ed un minimo di cervello, così come fasi di gioco in cui i poteri “passivi” del Devil Bringer permetteranno di “mitigare” l'eccessiva linearità di alcune location. E' chiaro che quanto sopradescritto non rappresenta un vero e proprio punto a sfavore del gioco, visto che gran parte delle oltre 15 ore necessarie per portare a termine l'avventura, dovranno essere impiegate per “vincere” la resistenza dei numerosi demoni che infestano la città di Fortuna. A tal proposito ci sembra opportuno rimarcare la presenza, accanto alle classiche marionette ed agli altri demoni minori conosciuti nel primo capitolo della saga, di una grande varietà di nuovi nemici in grado sia di controllare elementi quali aria, ghiaccio, terra e fuoco, che di coordinare i propri attacchi in funzione del numero degli elementi impegnanti e delle capacità degli stessi, per una resa complessiva in battaglia decisamente d'impatto.

Tecnicamente parlando
Dal punto di vista tecnico Devil May Cry 4 rappresenta un vero e proprio stato dell'arte. Che si tratti della versione Playstation 3 o di quella per Xbox 360, il motore alla base del gioco (diretta evoluzione di quello già ammirato con Lost Planet) garantisce una velocità dell'azione costantemente ancorata sui canonici 60 Frame Per Secondo, questo senza rinunciare ad ambienti di gioco in puro stile gotico a dir poco suggestivi, dotati di una ricchezza poligonale ed una varietà delle texture fuori dagli standard a cui eravamo abituati, e soprattutto ad effetti di illuminazione avanzati ed ad una palette di colori finalmente non più limitata ai soli toni di grigio. Sempre a proposito di aspetti positivi, doveroso segnalare l'ottimo livello di interazione con i fondali, così come il livello delle animazioni dei diversi nemici in game, in possesso tra l'altro di un campionario di mosse ed azioni tanto vasto quanto vario. Capitolo a parte merita invece il discorso legato sia alla colonna sonora, realizzata in puro stile Devil May Cry con tracce audio di stampo rocckeggiante, che soprattutto alla regia, impreziosita tramite frequenti scene in cinematica in grado di cadenzare alla perfezione la successione degli eventi.

VOTAZIONI:

Grafica:9
Sonoro:9
Giocabilità:8,5
Longevità:8,5
Globale:9
Murys
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Messaggio Da Dark David Lun Giu 29, 2009 11:05 am

potevi metterci delle immagini, sara un po faticoso ma esce meglio (guarda recensione halo 3) Smile
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Messaggio Da kyubi87 Gio Ago 13, 2009 11:32 pm

Recensione azzeccatissima,gioco molto in stile ammazza più che puoi e per un possessore di ps3 è un dovere averlo
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Messaggio Da Murys Ven Ago 14, 2009 12:12 pm

XD!!!!... purtroppo io la ps3 me la comprero piu tardi... ma non vedo l'ora di prenderlo... anche perche DMC3 e stato bellissimo secondo me...
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